Il 25 giugno 1950 le truppe della Corea del Nord (comunista), invasero la Corea del Sud. Gli Stati Uniti fino a quel momento erano stati abbastanza freddi sulle proposte europee di riarmo dei paesi ex-belligeranti, la prima delle quali veniva proprio dall’Italia che suggeriva un coordinamento europeo dei vari eserciti. Il 24 ottobre del 1950, dopo la richiesta americana del riarmo tedesco avanzata a fine settembre al Consiglio atlantico di New York, il presidente del Consiglio francese, René Pleven, propone la creazione di un esercito europeo in cui le varie unità nazionali siano integrate sotto un comando internazionale; la difesa dell’Europa non poteva essere condotta senza la partecipazione di un esercito tedesco.
La proposta di Pleven avviene dopo che la Nato spostò la linea da difendere fino all’Elba, rendendo in questo indispensabile la partecipazione tedesca in un eventuale nuovo conflitto, ma appunto la Francia per bocca di Robert Schuman si era opposta, da qui l’idea di un esercito di difesa comune.
Come per la Comunità economica del carbone e dell’acciaio, anche in questo caso il piano venne ideato da Jean Monnet e poi presentato a Pleven.
Monnet aveva pensato di comporre l’esercito europeo in 6 divisioni sotto il comando della Nato e gestito da un ministro europeo della difesa; tutte le nazioni avrebbero dato una divisione all’esercito europeo, mantenendo ovviamente anche un esercito nazionale (non la Germania).
Secondo il piano Pleven le forze armate europee dovevano avere una uniforme unica, essere reclutate attraverso un Commissariato unificato e quindi non reclutate dai vari stati singolarmente.
Per i francesi la CED serviva sostanzialmente ad evitare un riarmo tedesco, che non avrebbero accettato in alcun modo.
Esercito Europeo
