MANIFESTO ROMANO PER UNA COMUNICAZIONE NON OSTILE

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Si fanno promotori di questa iniziativa e la propongono ai propri lettori :

Trastevere App
Mercurio Viaggiatore
Rete Civica Romana
Roma Pulita!
Diario Romano
Riprendiamoci Roma
Roma I Migliori Anni
Malitalia
Romanderground
Trenino Blu
Associazione Per Roma

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Il Pd apre le sue sezioni per accogliere i poveri senzatetto: “basta poco per restare umani”

globalist.it

News

Il Pd apre le sue sezioni per accogliere i poveri senzatetto: “basta poco per restare umani”

L’iniziativa parte dalla sezione San Giovanni di Roma ed è partita in seguito alla morte di un quinto senzatetto in pochi giorni per il freddo

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Senzatetto a Roma

globalist

24 gennaio 2019

La sezione San Giovanni del Partito Democratico a Roma ha aperto le porte della sua sede per offrire un pasto caldo e un riparo notturno ai senza tetto, decisione presa in seguito alla quinta morte per il freddo che sta attanagliando la Capitale in questo gannaio 2019.
Come scrivono sulla loro pagina facebook, “abbiamo affrontato la povertà e i suoi effetti senza attendere nessuno: ci siamo direttamente impegnati mettendo a disposizione i nostri spazi e il nostro tempo. Così, insieme a tanti cittadini e associazioni, da giorni offriamo ristoro ai senza tetto del nostro quartiere e della nostra città; una colazione calda, una cena in compagnia che scaldi il cuore, un luogo asciutto nel quale riposare.
Non siamo particolarmente bravi, siamo solo rimasti umani”.

https://www.globalist.it/news/2019/01/24/il-pd-apre-le-sue-sezioni-per-accogliere-i-poveri-senzatetto-basta-poco-per-restare-umani-2036504.html

#ROMADICEBASTA

#ROMADICEBASTA
Il giorno dopo
È opportuno dire qualcosa su quel che è successo ieri.
Una grande manifestazione civica in Campidoglio, come non se ne vedevano da anni, e la la reazione della rete, dei giornali, del Sindaco e dei suoi sostenitori.
Il Sindaco dice : “è il PD travestito !! “ Su questo ci limitiamo a pensare : “cos’altro avrebbe potuto dire …”
I suoi sostenitori vomitano insulti in serie sulla rete. E su questo non ci limitiamo a pensare, ma diciamo qualcosa di preciso: “Sostenitori del Sindaco fate uno sforzo, osservate quello che accade in città . Guardate sulla soglia delle vostre case, parlate con le persone che usano i servizi. Fatevi una vostra idea e non limitatevi ad insultare chi evidentemente non la pensa come voi. Ascoltate, aprite gli occhi e chiedete conto a chi di dovere.Questo non è un rituale invito a rispettare le regole di civiltà … ma una vera e propria sfida. Guardate Roma , le contraddizioni e i gli errori tecnici di chi oggi la guida.”

Ora una parola a chi ieri ha manifestato o ha espresso sulla rete il suo consenso.
Ieri non può restare ieri. Da ieri deve cominciare un processo in cui tutti comincino a immaginare il futuro di Roma. Limitarsi alla protesta aiuta chi amministra male e senza idee, può aprire la porta a saltimbanchi peggiori o a maghi disposti a estrarre dal cilindro qualsiasi cosa. Si dirà si deve dire ancora “basta” ma , da ieri , occorre incominciare a costruire una piattaforma per Roma futura .
Perché il il brutto di oggi sparisca ed il peggio di ieri non ritorni.

Baruch Dayan Aemet

Questa notte ci ha lasciati Lello Di Segni, l’ultimo sopravvissuto al rastrellamento del ghetto del 16 ottobre 1943.

“Man mano che spariscono le persone temiamo solo che sparisca la memoria. È rivolgendoci agli studenti e soprattutto agli insegnanti che si può avere una speranza che tutto quello che è successo nel Novecento, per la colpa di essere nati, non diventi solo una riga di un libro di storia e poi nemmeno più quella”. (Liliana Segre)

Sta a noi oggi raccogliere l’eredità che i testimoni della Shoah ci hanno lasciato affinché non accada mai più.

 

 

La Tavolata Senza Muri di Roma

Una tavolata per oltre 650 persone, in uno dei luoghi più significativi di Roma, via della Conciliazione di fronte a San Pietro. Una tavolata colorata, multietinica, multiculturale.

Vicini si sono seduti immigrati, professionisti, pensionati, Giovani e meno giovani. Tutti per testimoniare l’esistenza di un’Italia che non conosce muri, barriere.

Un Paese di accoglienza e integrazione dove nessuno è escluso perché di un altro colore. Si può fare e, in fondo, esiste già in quell’Italia che non si racconta sui media, quella Italia che tutti i giorni si alza, lavora silenziosamente. Che non urla verso l’altro, che si fa servire al supermercato dal commesso di colore e che rispetta il ragazzo che gli pulisce il marciapiede, al posto della propria amministrazione, per qualche euro.

Questa Italia c’è e dobbiamo raccontarla e organizzare tante altre #tavolatesenzamuri.

TAVOLATA ROMANA SENZA MURI

Sabato 20 ottobre a Roma ci sarà un pranzo speciale: sarà imbandita su via della Conciliazione, nel tratto da via Traspontina a via Rusticucci, una tavola per 650 persone.

È la Tavolata romana senza Muri un’iniziativa co-organizzata dal Municipio I Centro storico e FOCSIV – Volontari nel mondo, con promotori FERPI – Federazione Italiana Relazioni Pubbliche, INTERSOS e MASCI – Movimento Adulti Scout Italiani.

Con questa tavolata si vogliono affermare i valori dell’accoglienza, dell’inclusione e del sostegno per i più deboli. Valori di cui Roma è portatrice e che vanno ribaditi con forza oggi come oggi per dire basta all’intolleranza e al razzismo.

La tavolata senza muri sarà anticipata da un gioco di ruolo molto particolare, un vero e proprio processo al “Non Profit” tra pro e contro: dalle 9,45 alla Università LUMSA con  Sabrina Alfonsi, Roberto Natale, Focsiv, Ferpi, Nino Sergi, Emma Bonino.
Roma città aperta.

#TavolataSenzaMuri #RomaSenzaMuri

 

sabato20ottobre

tavolasenzamuri

Il racconto di quel 16 ottobre 1943

“Io non c’ero quel 16 ottobre del 1943 al Ghetto di Roma ma il racconto di quella notte mi è stato consegnato da chi, pur essendo di un’altra fede, aveva lì amici, conoscenti, fornitori. Persone che arrivando il giorno dopo non ha più trovato. Cha ha portato impresse nella sua memoria e nel suo cuore. Persone che avevano percorso con lui un pezzo di vita e che lui non aveva mai considerato “diverse”. Erano i suoi amici, fratelli, soci in affari. Allora, dopo i fatti del Ghetto, forse si rese conto del baratro che si stava spalancando e perciò non ha mai dimenticato ed è per questo che il Ghetto di Roma è stato il primo luogo che mi ha fatto conoscere della città eterna”.

 

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http://www.16ottobre1943.it/it/testimonianze/settimia-spizzichino.aspx

Vi invitiamo a vedere ed ascoltare la testimonianza rilasciata da Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta al rastrellamento del ghetto.

 

MARIA GRAZIA GALLI

La signora dai capelli rossi

“Io dico a chiunque che deve leggere, perché leggere fa diventare vere le persone. Leggere ti permette di poterti interfacciare con chiunque, anche se provenienti da classi sociali differenti. Io, per esempio, so che se domani mi trovassi a parlare con Mattarella, non farei brutta figura”

Queste le parole di Maria Grazia Galli, da Tor Bella Monaca. Capelli rosso fuoco, 71 enne con una grande passione: i libri.

Passione coltivata nell’infanzia e nei 47 anni di matrimonio. Un marito, scomparso tre anni fa, che è ancora parte integrante nella sua vita, ne parla e le lacrime arrivano puntuali, ma lei le ricaccia indietro e dice “il nostro è stato un grande amore”.

Vive al decimo piano di uno dei tanti palazzoni di Tor Bella Monaca di cui dice: “non è un bel quartiere, sembra un po’ un ghetto…però quando la mattina, alzandomi presto, guardo fuori dalla mia finestra e vedo le luci delle finestre degli appartamenti vicino accendersi, una alla volta, con le persone che si svegliano, che fanno colazione, preparano il caffè…guardo la giornata che inizia…io, anche se sono povera, mi sento ricca. Perché posso vedere e vivere queste cose…”

Nella sua casa oltre 2000 libri, catalogati quasi 600 grazie all’aiuto di una delle nipoti.

Libri a disposizione di chi ne ha bisogno per studiare, per una ricerca, solo per leggere. Con un impegno “i libri tornano indietro”.

Da 25 anni ha un gruppo di lettura con 20 donne e hanno invitato grandi scrittrici a confrontarsi con loro e con il quartiere. E adesso il gruppo si occupa anche di chi straniero vuole imparare la nostra lingua.

Un impegno sociale ma anche è soprattutto una grande passione: “Io sono impegnata socialmente nel mio quartiere perché non voglio che si parli di questo quartiere solo come il quartiere della droga, della delinquenza. Qui ci sono tante belle persone. Certo, siamo tanti ed in mezzo qualcuno un po’ meno raccomandabile c’è, ma la maggior parte delle persone è bella!”